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Chiesa Matrice

 

Dedicata all'Assunta, protettrice del paese, la Chiesa Matrice fu ricostruita nel 1596 (sul portale si legge:"Hoc cives posuere Dei matrique dicarunt 1596"), distruggendo qualsiasi ricordo dell'antica chiesa di rito greco. Costruita da maestranze neretine (all'epoca il protagonismo di quelle di Martano non si era ancora affermato) che nel portale riproposero il modello medievale dei leoni stilofori dell'antica chiesa. Alla spoglia porzione della facciata inferiore, contrasta la zona superiore che si presenta congestionata da angeli aggettanti in percario equilibrio, serpi, ghirlande barocche, festoni e mascheroni, sirene impudiche. Nelle paraste appare il motivo architettonico tipicamente leccese della "colonna ingabbiata". L'arioso interno conserva notevoli altari sei - settecenteschi; in quello della Santissima Annunziata possiamo ammirare una splendida tela del pittore leccese Oronzo Tiso, della seconda metà del '700; notevole è pure la tela dell'Immacolata, attribuita a C.Fracanzano. Allo stesso modo, sono di notevole interesse l'alta mole dell'organo, posto sulla porta d'ingresso, ed il ligneo soffitto decorato nel '700 con 75 formelle ortogonali. Il modesto campanile fu completato soltanto nel 1769. Al Seicento risalgono la chiesa di San Domenico con l'ex convento dei predicatori, la cappella dell'Immacolata ed il palazzo Feudale. La prima che fu fatta o rifatta nel 1652, data che si legge sul prospetto che si è conservato nella sua originaria fisionomia, ha un prospetto sobriamente decorato e l'interno spartito a tre navate e ornato di altari settecenteschi. Gli altari sono quasi tutti della prima metà del '700 ed in genere sono tipologicamente simili a quelli delle altre chiese dei Domenicani. Tra le numerose tele degne di attenzione, vi è quella della Circoncisione, del primo '600, e quella della Pietà, attribuita ad A.Fracanzano e, per alcuni, addirittura a Palma il Giovane (è la tela dell'altare maggiore rifatto a Napoli, in marmo, nel 1752). Settecentesco è il grande organo. L'ex convento, trasformato fin dal secolo scorso in Palazzo Municipale - vi fu impiantato (1883) un osservatorio metereologico - prospetta sulla piazza intitolata al naturalista Salvatore Trinchese, il cui bronzeo monumento è lavoro di Antonio Bortone. La cappella dell'Immacolata, il cui prospetto fu nel secolo scorso provveduto del timpano triangolare, conserva un sontuoso altare barocco, mentre il Palazzo Feudale, costruito da Francesco Maruli da Corigliano, ha una facciata il cui contrappunto ornamentale è sobriamente affidato al risalto del portale e dell'allineamento delle finestre.

 

Convento di Santa Maria della Consolazione

 

Fuori dell'abitato, lungo la via per Borgagne, sorge il seicentesco convento di Santa Maria della Consolazione, affidato ai monaci cistercensi e costruito dagli Alcantarini nella seconda metà del '600, sul luogo di un'antichissima e veneratissima cappelle rurale di rito bizantino denominata "Madonna del Ligori". La tradizione vuole che per la sua costruzione siano state impiegate le pietre dei ruderi di due eremi abbandonati di tradizione bizantina, San Biagio e San Nicola. L'edificio conventuale è stato notevolmente rimaneggiato in questi ultimi decenni in seguito all'installazione dei religiosi cistercensi. Soltanto la chiesa conserva l'aspetto originario; al suo interno è particolarmente notevole l'elaborato altare maggiore (1691) alla cui sommità, in una cornice ovale, è conservato l'affresco della Vergine della Consolazione. Questa chiesa è stata recentemente sottoposta ad importanti lavori di restauro che, tra l'altro, hanno recuperato il prezioso pavimento in mattonelle smaltate. Il convento è sede di una liquoreria, di una ricca biblioteca, di una pregevole pinacoteca, dono dello storico Michele Paone, ed offre ben 70 posti letto a quanti desiderino condividere per qualche giorno l'ordinata semplicità della vita monastica. Nel recinto dell'edificio vi è una fonte d'acqua purissima alla quale chiunque può attingere.

Il sito istituzionale del Comune di Martano è un progetto realizzato da Parsec 3.26 S.r.l.

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